Un Petrolini più che mai quello interpretato da Antonello Avallone andato in scena ieri al teatro Arcobaleno di Roma con "Io, Ettore Petrolini".
Il testo è scritto e curato dallo storico del Teatro Giovanni Antonucci e ci presenta l'attore comico romano del secolo scorso in una veste molto intima e interiore: Petrolini rivive sul palco con storicità , malinconia, classe ed estro.
Avallone comincia con intepretare un vecchio Petrolini che per sbaglio si trova sul palco avendo trovato la porta del retro del teatro aperta e, abbattendo la quarta parete in stile pienamente Pirandelliano, dialoga con il pubblico e comincia a ricordare i suoi esordi e, più avanti, i successi e le glorie internazionali.
Sulla scena presenti alcuni bauli, un appendi abiti, un paravento dove man mano la luce dell'occhio di bue si posa facendo risorgere, attraverso un abito che Avallone indossa mentre continua a chiacchierare, tutti i personaggi cari a Petrolini che lo hanno reso famoso.
Il sentimento più diffuso che lo spettatore percepisce è, ovviamente, la malinconia.
Petrolini rimpiange i tempi in cui era "Il grande Petrolini", non si adatta al presente che vive, nella sua umiltà accetta il tempo che non si ferma ma, attraverso un monologo interiore, rievoca comunque, quello che ha dovuto attraversare per arrivare all'età che ha raggiunto ora.
Petrolini è umano, debole, vecchio, nostalgico ma assolutamente vivo.
La grandiosità di questo personaggio è contemporanea, il pubblico ride vedendo la rievocazione dei più strampalati personaggi inventati dal suo genio, uno tra tutti Gastone, un misto di parodia e satira del medio attore divo dell'epoca ma diabolicamente attuale.
Avallone si muove e canta come Ettore Petrolini e addirittura rende omaggio a quella che forse è la canzone più famosa dell'attore romano, Tanto pè cantà , con un'interpretazione che possiamo definire straziante.
Le scene e i costumi sono curati da Red Bodò, le musiche di Pino Cangialosi e le luci da Manuel Molinu.
Io, Ettore Petrolini è in scena al teatro Arcobaleno di Roma fino a domenica 20 ottobre
(Foto teatroarcobaleno.it)

