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Liliana Cavani sulla Rai: Troppa America e troppa politica

Per la famosa regista l'Italia in grave ritardo rispetto alla tv francese e inglese

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E’ stata nel Cda della Rai dal 96 al 98 e può permettersi di dire " La Rai deve diminuire la quota di audiovisivo importato, producendo di più ed esportando molto di più. E, quindi, deve avere al vertice persone con competenze forti in grado di realizzare questi obiettivi. Più che soffermarsi su chi nomina l'amministratore delegato, è decisamente più rilevante soffermarsi sul curriculum e l'esperienza del nuovo amministratore delegato."

Per la Cavani si ripropone insomma il solito vizio italiano, per cui si preoccupa dell’indirizzo politico mentre ciò che conta è la competenza, scegliere le persone in base alle loro capacità e non alla loro appartenenza ad una corrente politica. Troppo prodotto americano per la regista  "Sono stata in Rai ai tempi di Enzo Siciliano e siamo riusciti a fare in modo che una grande fetta di denaro, fino ad allora investito tutto nel prodotto americano, venisse invece dirottato per un terzo sul prodotto italiano. Questa quota, però, sarebbe dovuta aumentare progressivamente fino ad essere fifty-fifty ed invece non è successo. La Rai ha continuato ad eccedere nell'acquisto di film dagli Usa e non si è mai curata della propria library". 

Liliana Cavani ricorda inoltre come in Francia e Gran Bretagna la serie tv siano fatte conoscere al grande pubblico tramite un lancio cinematografico che traina quello televisivo, raccordo che non esiste in Italia e che sarebbe opportuno. "La Rai si deve adeguare “ - ha concluso la Cavani.

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