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Napoli: prima mostra intelligente “Il bello o il vero”

Opere parlanti, progetto “Smart Cricket” e realtà in 3D

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Dal 30 ottobre 2014 sino al 31 gennaio 2015 sarà allestita la prima mostra intelligente a Napoli nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Le opere parlanti racconteranno la storia ai visitatori grazie a nuove tecnologie applicate.

Saranno 250 le sculture, ed opere di vario genere, esposte dal 30 ottobre a Napoli presso il monumento di San Domenico Maggiore. L'iniziativa è stata messa in piedi da Databenc e il Forum delle Culture. L'organizzazione, a cura di Isabella Valente, ha avuto il patrocinio del Presidente della Repubblica, il Ministero dei beni culturali, la Regione Campania, Il Comune di Napoli e l'Università Federico II, nonché la sopraintendenza per il patrimonio artistico e per il Polo Museale di Napoli, la Reggia di Caserta e l'Accademia delle belle arti.

È la prima mostra intelligente in Italia, il primo esperimento che coniuga la tecnologia con l'arte, allo scopo di far raccontare alle stesse opere la storia dell'arte. L'idea nasce dalla volontà di creare una sorta di viaggio artistico dalla seconda metà dell'ottocento sino ai primi novecento, tra la realtà e la digitalizzazione. Grazie ad un sensore e ad una app per smartphone e tablet, è possibile far parlare le opere esposte e farle interagire con i visitatori. Questo avviene attraverso l'utilizzo di dispositivi quali lo “smart cricket”, ovvero il “grillo intelligente”, capace non solo di dare voce ad oggetti inanimati come le statue e i quadri, ma di adattarsi perfettamente alle necessità linguistiche dell'interlocutore. Ad esempio, se straniero, l'opera parlerà la lingua con la quale il visitatore si rivolge alla stessa, se bambino, utilizzerà un linguaggio meno ricercato e più semplice. Sarà possibile inoltre assistere ad una ricostruzione in 3D e realtà immersa della mostra: lo spettatore verrà catapultato all'interno della realtà artistica, della quale verrò riprodotta dell'ambientazione , così da far percepire al visitatore la sensazione di essere parte stessa dell'opera ammirata.
Valente spiega che l'obiettivo del progetto è quello di riportare in luce quel passaggio artistico che ha caratterizzato gli anni tra la fine Ottocento e inizio Novecento, con un mezzo interessante quale quello delle “Opere parlanti show”, progetto del distretto ad alta tecnologia in beni culturali. Attraverso l'innovazione si vuole trasformare i musei in spazi intelligenti, nei quali si possa interagire.

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