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Oscar Wilde e il radiodramma al Teatro Lo Spazio di Roma

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La classicità torna a vivere al teatro Lo Spazio di Roma con L'importanza di chiamarsi Ernest.

È stata rappresentata ieri la commedia scritta da Oscar Wilde in chiave originale e malinconica dalla compagnia guidata da Aurora Piaggesi nel doppio ruolo di regista e attrice. 

La Piaggesi ha pensato di riportare in scena la commedia dello scrittore irlandese dando uno sguardo al passato. 

Si assiste alla rappresentazione con gli attori presenti in scena ma come se si stesse ascoltando la radio. 

Un radiodramma lindo e pinto ma con attori in carne e ossa che non si muovono e utilizzano solo la voce e vaghi gesti per dare più enfasi all'interpretazione. 

L'idea originale di rappresentare in diretta un radiodramma annulla la quarta parete e il pubblico è coprotagonista, partecipando, come annunciato da uno degli attori, come rumorista principale attraverso applausi, suoni e risate suggerite da cartelloni spiritosi. 

Il risultato è esilarante, fresco e spensierato. 

Menzione a parte va proprio alla colonna sonora del radiodramma visivo curata da Giulia Verta, che ora suona un campanello e ora scarabocchia un libro per adeguarsi al testo recitato dagli attori che non compiono azioni se non l'utilizzo esclusivo della voce. 

La commedia di Wilde rispetta i canoni stilistici dell'epoca con un umorismo del tutto British, creando equivoci su nomi e personaggi con il risultato di causare risate esilaranti. 

Presenti in scena, oltre la regista, anche Luca Iannotta, Lorenzo Galliani, Ylenia Spinelli, Tiziana Galliani, Elena Fiorenza, Federico Felici e Michele Fontana

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