FILOSOFIA DELL'AMORE (PERCY BYSSHE SHELLY)
Le fontane si uniscono ai fiumi
e i fiumi si mischiano all'oceano
si fondono per sempre i venti del cielo
con dolce emozione.
Niente al mondo è solo;
tutte le cose, per legge divina
si incontrano e fondono in uno spirito.
Perché non dovrei fare lo stesso con te?
Guarda le montagne che baciano l'alto cielo
e le onde che si scontrano tra loro,
nessun fiore sarebbe perdonato
se fosse lontano dai suoi fratelli.
e la luce del sole si scontra con la terra
e i raggi di luna baciano il mare:
a cosa vale tutta questa dolcezza
se tu non baciassi me?
(1820)
La storia tra Percy Bysshe Shelly e Mary Godwin potrebbe benissimo essere il soggetto di un romanzo. Lui proveniva da una famiglia aristocratica, ma le sue idee radicali lo portarono a rigettare il lassismo nobiliare, tant'è che i suoi genitori gli privarono l'accesso al patrimonio quando iniziò ad usare i soldi per costruire opere pubbliche e per aiutare i meno fortunati.
Percy rimase affascinato dall'opera del filosofo William Godwin, padre di Mary, e ne divenne discepolo. Sapendo dei problemi familiari dell'allievo, il filosofo aprì le porte della sua casa a Shelley.
Era il 30 Marzo 1814 e Percy, insieme alla sua prima moglie Herrietta, era a casa Godwin. Mary aveva sedici anni, e amava in segreto Percy da molto tempo. Quella notte, i due si incontrarono sulla tomba della madre della ragazza, e lei si dichiarò.
Nel suo "Political Justice ", il padre di Mary definì il matrimonio come un "repressivo monopolio"; ma cambiò idea quando figlia e discepolo gli esposero la loro idea di fuggire insieme. Godwin si infuriò tantissimo, e costrinse i due amanti alla fuga. Abbandonarono così il padre di Mary e la moglie di Percy, soli e addolorati.
Dopo un viaggio in Francia in groppa ad un asinello, tornarono in Gran Bretagna e si stabilirono in Kent. Purtroppo i problemi economici furono una costante nella loro vita, e Percy dovette allontanarsi spesso da casa per poter scappare ai creditori e alla prigione.
E fu proprio la lontananza a ispirare a Percy tenere lettere d'amore e poesie, che ricalcano perfettamente il Romanticismo dell'epoca. Nel 1820 Percy era in Italia, e probabilmente i paesaggi toscani ispirarono questi versi.
Tutto in natura si confonde e si unisce: le fontane ai fiumi, i fiumi all'oceano, il cielo alla terra, le onde, i fiori. "Tutte le cose, per legge divina, si incontrano e si fondono per uno spirito". Le strofe finiscono con domande retoriche: "perché non dovrei fare lo stesso con te?"
"A cosa vale tutta questa dolcezza se tu non baciassi me?": quasi una provocazione. La "Filosofia dell'Amore" di Shelley prende in prestito le leggi della natura per titillare la fantasia della moglie lontana, per farle sentire il suo amore e la sua passione, anche durante la separazione.
Percy Bysshe Shelley morì due anni dopo aver composto questi versi, durante un'uscita in barca sulle coste toscane. Aveva trent'anni. Il suo corpo venne bruciato su un rogo alla spiaggia di Viareggio: Shelley amava i miti e le leggende classiche,e Mary pensò che gli sarebbe piaciuto un funerale in vecchio stile.
La morte di Percy lasciò un vuoto incolmabile nel cuore dell'amata moglie, già provata dalla pardita di tantissimi bambini periti in culla. Fortunatamente le rimase un figlio, Percy Florence, di cui prendersi cura.
Mary Shelley morì nel 1851, a 54 anni. A lei la letteratura deve tantissimo: fu la madre del romanzo gotico di fantascienza; usando il mostro di Frankestein come espediente denunciò la grettezza e la chiusura mentale della gente, che giudica senza conoscere basandosi solo su poche e stupide congetture.
Generazione dopo generazione, Frankestein rimane uno dei romanzi più letti dai ragazzi.
[Dipinto in copertina: Louis Édouard Fournier; "Funerale di Percy Bysshe Shelley" (1889)]

