Ora Solare
Oggi il sole è sorto alle 6:22 e tramonterà alle 19:42
Fase Lunare

Gibbosa Crescente in Capricorno
Santo del Giorno

Oggi si venera Sant'Agostino, figlio di Santa Monica, Dottore e Vescovo della Chiesa
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Accadde Oggi

1609 – Grandi scoperte: Henry Hudson scopre la Baia di Delaware
1859 – Tempesta: Comincia la più grande tempesta solare che sia mai stata registrata da uno strumento umano
1963 – I've a dream: Durante una manifestazione per i diritti civili che raduna 200.000 persone Martin Luther King tiene il famoso discorso davanti al Lincoln Memorial di Washington
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Nato Oggi

“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia”
Johann Wolfgang Goethe nacque nel 1749, è stato un poeta e scrittore tedesco, «… uno dei più grandi letterati tedeschi e l'ultimo uomo universale a camminare sulla terra» (Cit. George Eliot). La sua opera magna fu il Faust, a cui si dedicò per sessant'anni.
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Morto Oggi

Paolo Mantegazza morì nel 1910, è stato un patriota, medico e antropologo italiano. I suoi studi sono considerati innovativi anche per i dogmi della scienza attuale: si concentrò nello scoprire i benefici delle sostanze stupefacenti e psicotrope, ideò la fecondazione assistita, studiò gli stati d'estasi.
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Proverbio del Giorno
"E' povero solo chi pensa di esserlo!"
Significato: Concentrarsi sulle sfortune è di certo più facile che guardare ciò che si ha; ma non porta a nessun beneficio: ogni cosa ha il valore che le si da', e anche il più povero degli uomini è ricco di qualcosa.
Aforisma del Giorno
“Il lunedì ti giustifichi col lavoro che fai. Ma la domenica che scusa hai? Orrenda domenica, nemica dell’umanità!” Saul Bellow
Poesia di Oggi

BENVENUTO E ADDIO (J. W. GOETHE)
Il cuore batteva, presto a cavallo!
E l’azione quasi precedette il pensiero;
La sera già cullava la terra,
e dai monti pendeva la luna.
Già stava la quercia vestita di nebbia,
Come un gigante turrito, là,
dove l’oscurità dietro i cespugli guardava con cento occhi neri.
La luna dal suo cumulo di nuvole
splendeva mestamente tra le brume;
ali furtive agitavano i venti
sibilando sinistri alle mie orecchie;
la notte generava mostri infiniti,
ma infinito e gaio era il mio coraggio;
nelle vene un fuoco divorante,
e che ardore m'infiammava il cuore!
Ti vidi, e leggera gioia
Scorse dal tuo dolce sguardo su di me;
tuo fu tutto il cuore mio
ed ogni respiro per te.
Una rosea aria di primavera
Circondava il tuo amabile viso,
e quell’affetto per me – Oh Dei!
Che sì speravo, ma non mi meritavo!
Ma poi, con il sole del mattino,
l’addio già mi stringe il cuore,
Quale delizia nei tuoi baci,
ma che dolore nei tuoi occhi!
Io andai, tu rimanesti là, guardando a terra,
e poi mi seguisti con lo sguardo umido,
eppure che benedizione l’essere amati!
Ed amare, Oh Dei, che fortuna !
(Primavera 1771)
J.W.Goethe ha vissuto in un periodo straordinario: gli ultimi schioppi di un arido Illuminismo lasciavano il posto al Romanticismo e al ritorno al classico, e in Germania lo Strum und Drung iniziava a prender piede. Il concetto dell'amore così come lo conosciamo, quello delle canzoni che tutt'ora passano alla radio, non esisterebbe senza quel periodo storico, e senza Goethe, che se ne fece portatore. Dedicò la sua vita all'inafferrabile sensazione di sentirsi desiderato e amato, ebbe diversi amori e diverse delusioni, ma non smise mai di onorare il suo primo amore: la poesia e la letteratura.
Questi versi sono l'istantanea di una notte: il cuore che batte come se cavalcasse; la notte quieta che nasconde l'incontro. Il buio "genera mostri infiniti" ma rende anche audaci, tant'è che "l'azione precedette il pensiero" e "gaio era il [mio] coraggio". La paura del rifiuto si dissipa quando "leggera gioia scorsi nel tuo sguardo", e lascia il posto all'anticipazione di un amore " Che sì speravo, ma non mi meritavo!". Solo la luce del mattino distrae dall'idillio, riporta alla realtà dopo il sogno della notte. Con "sguardo umido" si salutano i due amanti, e per quanto doloroso, il loro addio è dolce amaro: "che benedizione l'essere amati!"
Una immagine, questa, tanto moderna quanto eterna: chiunque legga Benvenuto e Addio può dire di aver provato le stesse emozioni almeno una volta.
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