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Sapienza, Aula Magna G. Levi: LEZIONI DI REGIA DI ANATOLIJ VASIL’EV 1993 e CARMELO BENE E VITTORIO GASSMAN, IL SILENZIODELL’ATTORE E LA PHONÈ

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L’ATTORE E IL PERFORMER: TRADIZIONE E RICERCA
MEMORIE TEATRALI DI FINE MILLENNIO
dall’Archivio Storico Audiovisivo del Centro Teatro Ateneo
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo

Sapienza Università di Roma

29 novembre, ore 16.00 - LEZIONI DI REGIA DI ANATOLIJ VASIL’EV 1993: CIASCUNO A SUO

MODO DI LUIGI PIRANDELLO

6 dicembre ore 16.00 - CARMELO BENE E VITTORIO GASSMAN: IL SILENZIO DELL’ATTORE E LA

PHONÈ

Sapienza Università di Roma
Aula Magna G. Levi
Ex Vetrerie Sciarra - via dei Volsci, 122
ingresso libero fino esaurimento posti

Si avvia al termine il ciclo di appuntamenti di “L’attore e il performer: tradizione e ricerca.
Memorie teatrali di fine millennio dall’Archivio Storico Audiovisivo del Centro Teatro Ateneo -
Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo - Sapienza Università di Roma. Una
serie di eventi per recuperare, valorizzare e fa conoscere il patrimonio dell’Archivio, con la
direzione artistica di Ferruccio Marotti.

Dopo il docufilm “Il Principe Costante Ricostruzione” di Jerzy Grotowski al Piccolo Teatro di Milano,
“Akropolis” al Teatro San Leonardo di Bologna, e dopo “Peter Brook: un ricordo - Docufilm di
Ferruccio Marotti” al Teatro Argentina, gli appuntamenti conclusivi saranno:

- 29 novembre, ore 16.00 - LEZIONI DI REGIA DI ANATOLIJ VASIL’EV 1993: CIASCUNO A SUO
MODO DI LUIGI PIRANDELLO
- 6 dicembre ore 16.00 - CARMELO BENE E VITTORIO GASSMAN: IL SILENZIO DELL’ATTORE E
LA PHONÈ, con la partecipazione di Sonia Bergamasco.

Entrambi gli ultimi due appuntamenti si svolgeranno presso La Sapienza Università di Roma, Aula
Magna G. Levi (Ex Vetrerie Sciarra, via dei Volsci, 122).

Il progetto si declinerà a breve con la pubblicazione sul web, pubblica e gratuita, di centinaia di
documenti teatrali straordinari, dell’Archivio Storico Audiovisivo Centro Teatro Ateneo,
assolutamente inediti.

Note di Ferruccio Marotti
“ I due docufilm narrano di due avvenimenti eccezionali per il mondo del teatro, accaduti a Roma
fra gli anni ’80 e ’90: la presentazione pubblica di un laboratorio svoltosi fra Roma e Mosca nel
corso di due anni, a cui hanno partecipato attori studenti della Sapienza e del Teatro Scuola d’Arte
Drammatica di Vasil’ev, il rivoluzionario regista pedagogo che aveva portato in giro per il mondo la
sua versione di Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello per sessanta spettatori, sull’esempio
del teatro povero di Grotowski, di cui il maestro russo si dichiarava allievo spirituale. Dopo sei mesi
di laboratorio a Mosca ed altrettanti a Roma, l’esito delle lezioni di regìa di Vasil’ev su Ciascuno a
suo modo fu presentato nel 1993 al Teatro Ateneo per sessanta spettatori, e la prima sera ebbe un
esito realmente pirandelliano di spontanei, duri dibattiti fa spettatori favorevoli e critici contrari,
con contumelie e insulti reciproci che, come presagiva Pirandello, impedirono di andar oltre il
secondo atto, e di cui la telecamera fu discreta testimone.
Nove anni prima un seminario di due giorni sulla phoné, organizzato da Marotti con il Centro
Teatro Ateneo al Teatro Argentina, messo a disposizione dal Teatro di Roma, vide Carmelo Bene
protagonista, con l’inaspettata sorpresa di trovare fra il pubblico, inatteso ospite (segretamente
invitato da Marotti) Vittorio Gassman, il massimo rappresentante della vituperata (da Carmelo)
categoria degli attori, per i quali nella repubblica Platonica o nella Svizzera di Rousseau non c’è
posto. E Gassman, che in un precedente seminario al Teatro Ateneo aveva detto che per l’attore
vedeva tre campi di lavoro: il suono, il movimento e l‘ anima, escludendo però che l’attore possa
avere un’anima, perché l’attore ideale è un buco, un vuoto, la cui principale funzione è essere

riempito da anime, caratteri e corpi altrui, sostiene che quello dell’attore è un mestiere
privilegiato e sano, proprio per la sua tensione, per molti versi assimilabile alla tensione sessuale o
vitalistica, che espleta tutta la terna di ogni movimento organico ed arriva all’orgasmo. Ma il teatro
è anche il posto dove i cretini si nascondono. I cretini, i pazzi, i malati, i noiosi si nascondono nella
maniera migliore, è l’ultimo rifugio. È un bunker il teatro.
È uno scontro spesso aspro e perfino derisorio, in cui Gassman dichiara che Bene è monotono
come dicitore - l’elemento della recitazione che più convoglia un atteggiamento etico di
significato, di scelta, di responsabilità - ed usa solo i timbri della voce, e Bene arriva a definire
Gassman il primo degli ultimi, cioè pur sempre un attore. Due visioni antitetiche del fare teatro, in
un duello verbale senza esclusione di colpi, in quella mimesi pantografante che è il teatro, dove il
pubblico ha partecipato con l’entusiasmo di una partita di calcio”.

Il progetto speciale “L’attore e il performer: tradizione e ricerca. Memorie teatrali di fine millennio
dall’Archivio Storico Audiovisivo Centro Teatro Ateneo - Dipartimento di Storia Antropologia
Religioni Arte Spettacolo della Sapienza Università di Roma” è volto a recuperare, valorizzare e
promuovere il patrimonio conservato presso questo archivio, dai video laboratori e seminari di
Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Julian Beck e Judith Malina, Jerzy Grotowski, Anatolij
Vasiliev, Carmelo Bene, Eugenio Barba e molti altri. Dal 24 maggio al 6 dicembre 2022 una serie di
eventi per recuperare, valorizzare e promuovere il patrimonio dell’Archivio, con la direzione
artistica di Ferruccio Marotti.

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