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Sergio Cervellin tra creatività e cultura al Castello del Catajo

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“Sono di origini molto umili, nasco nel 1956 a Villa Del Conte, un piccolo paese di 3.500 anime in provincia di Padova, dove si conoscono tutti e ancora oggi mi fermo volentieri a prendere un caffè. Orfano di papà a 12 anni, sin da ragazzino ho capito che mi piaceva sognare in grande, fare progetti: preso il diploma di perito industriale, nel 1974 ero già diventato il più giovane agente di commercio d’Italia. In realtà, mi sono sempre sentito imprenditore, ma la strada che ho scelto mi era sembrata quella giusta: per avviare un’impresa, penso sia fondamentale conoscere prima la distribuzione della produzione”.

Avete appena letto un brano di una intervista per una testata di riferimento in cui l’imprenditore Sergio Cervellin ha ripercorso tutte le tappe degli inizi della sua carriera, fino all’acquisto del castello del Catajo.Sognatore, imprenditore nel profondo dell’animo sin da giovanissimo, creativo, visionario con un fiuto infallibile per l’innovazione che guida i mercati. Non è facile descrivere in poche parole una personalità poliedrica come quella di Sergio Cervellin, creatore di brevetti nel mondo del cleaning fino a diventare nel 2016, proprietario del Castello del Catajo, monumentale edificio considerato la reggia dei Colli Euganei. 

Dopo una breve esperienza in ambito food, ecco la prima intuizione: Cervellin capisce che sta arrivando anche in Italia la grande distribuzione e decide di cimentarsi nel cleaning, complice un viaggio negli Stati Uniti che gli aveva aperto gli occhi su prodotti e attrezzi che meritavano un approfondimento.

“Mi sono buttato a capofitto nella ricerca per migliorarne le qualità tecniche ed estetiche, ottenendo una decina di brevetti internazionali, il più famoso dei quali venduto alla multinazionale Vileda e tutt’oggi in vendita sia nel canale retail, sia ne settore industriale.  Eravamo negli anni Ottanta: la mia attività è letteralmente esplosa e quella che era una semplice attività familiare è diventata una S.p.a. La nuova azienda si chiama TWT Tool Technologies e si occupa di tecnologie all’avanguardia, implementate sfruttando l’energia solare e artificiale: innovazione sempre più green, un tema a cui oggi siamo tutti molto sensibili”. 


E così arriviamo al 2016 e alla vera e propria folgorazione per il Castello del Catajo. Quando gli chiediamo come è nata questa passione, Sergio Cervellin ci sorprende citando un verso di una canzone di Massimo Ranieri: “La mia vita cominciò come l’erba come un fiore, e mia madre mi baciò come fossi il primo amore”. “Dopo tanti anni di impresa e finanza, ho cominciato a constatare che tutto nella vita passava: successo, denaro, business, persone, compreso il sottoscritto. Quando ho saputo che il Castello di Battaglia Terme (Padova), risalente al XV secolo, era all’asta, sono andato a dargli un’occhiata più per curiosità che con l’intenzione di acquistarlo. Mi sono trovato di fronte un fiore grigio e tetro, tristemente abbandonato, che tuttavia mi ha colpito subito per bellezza e imponenza. La decisione di rilevarlo è stata immediata, non tanto per lasciare genericamente qualcosa di importante alle future generazioni, ma per renderlo accessibile da subito a tutti: un teatro museale aperto al mondo intero. Prima di vederlo magari trasformato da qualche multinazionale in un hotel superlusso: certi beni culturali non possono finire nelle mani della solita speculazione». 


I Beni Culturali avevano omesso di esercitare la prelazione, per cui, non appena ricevute le chiavi della struttura, Cervellin ha dato il via ai lavori di ristrutturazione. “Amo profondamente questo Castello, oggi la sua bellezza lascia senza fiato non appena lo si scorge dalla strada: dopo le limitazione della pandemia, il Castello torna a essere aperto a tutti per visite private e didattiche, iniziative e attività di vario genere. Una meraviglia dal valore inestimabile”. 
 

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