A Nocciano(PE) in un incontro conviviale, il 29 marzo 2019, dell’Accademia della Cucina Italiana delegazione Pescara Aternum, attore principale è stato il Montepulciano, vitigno che connota la produzione del vino rosso in Abruzzo che per molto tempo, proprio in virtù del nome, si è pensato avesse legami con la Toscana e la città di Montepulciano.
Ma il vino Montepulciano, sfatata tale leggenda nazionale, ha appena compiuto 50 anni ed in Abruzzo molte cantine piccole e grandi producono tale delizia nelle due tipologie rosso e cerasuolo.
La produzione del vino Montepulciano si perde nel tempo e da alcuni scritti storici come quello del 700 di Michele Torcia “il Saggio itinerario nazionale del Pese de’ Peligni” o la Monografia storica di Sulmona del 1852 di Serafini, parlano del vitigno come locale dell’Abruzzo da non confondere con il Sangiovese Toscano. Nel 1875 Giancarlo Moretti riporta in alcuni suoi scritti la denominazione dell’uva come Montepulciano Cordisco.
Bruno Bruni, poi, nel 1926 afferma che: “pochi vitigni hanno differenze di caratteri e di attitudini così profonde come il Sangiovese e il Montepulciano per conseguenza non si debbono confondere.”
E, nel 1948, fu Italo Cosmo a togliere ogni dubbio e perplessità dichiarando che non poteva esserci confusione tra i due vitigni e dell’appartenenza territoriale abruzzese del Montepulciano.
Molti famosi vignaioli, dagli anni ’60 in poi, accomunano il proprio nome alla produzione di questo vino e i primi a credere e a produrre il Vino Montepulciano sono stati: Valentini, Emidio Pepe, Nicola Santoleri, Gianni Masciarelli.
Oggi tanti sono i vignaioli d’Abruzzo che hanno continuato e continuano con successo tale produzione come: Stefania Bosco (1978), Camillo Montori (1982), Alice Pietrantonj (1983), Tonino Verna Cantina Tollo (1990), Dino Illuminati (1993), Federico De Cerchio (1998), Enrico Marramiero (1998), Umberto Buccicatino (2002), Rocco Panetti Contesa (2004), Chiara Ciavolich (2008), Nicola Tartaglia (2015), Gaetano Carboni (2016), Adolfo De Cecco (2016), Pier Carmine Tilli (2016), Enrico Cerulli Irelli (2017), Emilio Rapino (2017), Paolo Savini de Strasser (2017), Lamberto Vannucci (2017).
Per celebrare questa eccellenza abruzzese la Delegazione Pescara Aterno dell’Accademia della Cucina Italiana, ha organizzato una conviviale invitando i soci e le persone interessate ad una conviviale dove i due simposiarchi Lanfranco Sabatini, e Giorgio D’Orazio hanno presentato il Vino Montepulciano quale eccellenza d’Abruzzo e grande vino italiano nei i suoi primi 50 anni DOC.
Presenti all’incontro il Presidente Nazionale del Movimento Turismo del Vino Nicola D’Auria, Paolo Savini Strassen. Stefania Bosco ed il prof. Leonardo Seghetti.
Nicola D’Auria ha parlato del movimento che preside e di quanto le realtà enogastronomiche di un territorio possano muovere un turismo interessante e con esso produrre un apporto economico interessante che può essere solo positivo per la conoscenza e lo sviluppo del territorio abruzzese.
Paolo Savini Strassen, con la sua famiglia possiede l’Abbazia di Propezzano, nel Comune di Morro d’Oro in provincia di Teramo, restaurata e divenuta luogo di ospitalità e di cultura e dove vengono coltivati i vigenti dell’Abbazia che portano l’etichetta “Abbazia di Propezzano”.
Stefania Bosco, vignaiola, ha parlato della cantina di famiglia che è partita dal padre Nestore e che attraverso il lavoro costante dei figli e suo personale produce vini di eccellenza nella tradizione locale.
Leonardo Seghetti, docente di chimica agraria e trasformazione dei prodotti agroalimentari, accademico nazionale della cucina Italiana, dell’olivo e dell’olio e di quella di Agraria di Pesaro, autore di oltre 100 pubblicazioni, ha parlato del vitigno del Montepulciano e delle sue qualità.
Giorgio D’Orazio, ha presentato e donato ai presenti un suo libro documento, in cui si parla della storia del vino Montepulciano d’Abruzzo attraverso documenti, racconti e manifestazioni celebrative dei 50 anni dalla DOC.
Lanfranco Sabatini ha illustrato il menu proposto che nelle sue pietanze ha avuto come componente importante l’uso del vino Montepulciano. Le pietanze sono state accompagnate dai vini: LAPI “l’ammiccante rosato di uve Montepulciano, ideato dall’accademico Leonardo Seghetti con Nicola D’Auria per Dora Sarchese (Caldari di Ortona); Così è, il Montepulciano DOC nudo e crudo di Edoardo Speranza (Rosciano), “R” storica riserva di Montepulciano d’Abruzzo DOC, classico dei Bosco (Nocciano) esportato dal ’68.
La conviviale del 29 marzo, fatta presso il ristorante note di Comune di Nocciano è stata aperta e presentata da Mimmo Russi Delegato dell’Accademia Italiana del Cucina delegazione Pescara Aternum, presente il Sindaco di Nocciano che ha invitato i presenti a conoscere il paese da lui amministrato dove c’è un magnifico castello aperto ai turisti e a quanti volessero utilizzarlo per manifestazione di vario genere.