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Agricoltura e allevamento in ginocchio a causa della neve, del sisma e delle inondazioni

La Coldiretti denuncia ritardi nella costruzione di stalle per riparare gli animali dal freddo. Aumentano del 200% i prezzi degli ortaggi

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Tra terremoto, neve e inondazioni l’agricoltura e l’allevamento di intere regioni italiane sono  in ginocchio. E’ questo il quadro che emerge dai dati e dalle informazioni della Coldiretti in questi giorni.

“L’ondata di maltempo – scrive la Coldiretti - che ha colpito per ultime Sicilia, Calabria e Sardegna fa salire sopra i 400 milioni di euro il conto dei danni provocati nelle campagne da un pazzo inverno che ha portato precipitazioni violente, neve, gelo e vento soprattutto nel centro-sud Italia e nelle isole mentre nel Nord e’ allarme siccità e incendi”. In Sardegna, Calabria e Sicilia fa sapere l’associazione è stato anche chiesto l’avvio “delle procedure per verificare le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura”.

In Sardegna le nevicate eccezionali,il vento e la pioggia hanno provocato “un bilancio di centinaia di animali morti, capannoni distrutti, recinzioni divelte, crollo della produzione di latte, senza contare il pesante danno arrecato al patrimonio boschivo” mentre in Calabria “interi campi di finocchi e fragole sono finiti sott’acqua e si contano danni ingenti a insalate e agrumi sbattuti a terra per venti forti che hanno scoperchiato serre su colture orticole e fiori”. In Sicilia, poi, “intere coltivazioni di pescheti, ortaggi e agrumi sono state allagate e si temono danni all’apparato radicale degli agrumi, ma difficoltà si registrano per la viabilità con strade trasformate in percorsi di guerra con muri di contenimento caduti, buche che sono diventate vere e proprie voragini”.

Secondo la Coldiretti in questo primo mese di inverno “decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine” insieme ai danni agli agrumeti e ai vigneti.  A subire le conseguenze di questi disastri sono anche i consumatori che vedono aumentare i prezzi degli ortaggi anche del 200%.

E se al Centro-Sud le cose non vanno bene anche al Nord la situazione è grave. “Mentre per il Centro sud sale il conto dei danni da maltempo – dice la Coldiretti -, non piove e non nevica da mesi in certe aree del Nord dove è allarme incendi e siccità poiché in media sono piu’ che dimezzate le precipitazioni a gennaio (-63,5%) dopo che nell’intero mese di dicembre il taglio era stato addirittura del 78,5%”. Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che “si stanno manifestano con eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense” provocando danni enormi al sistema agricolo.

Anche nelle zone colpite dal sisma in questi ultimi mesi la situazione è drammatica. Sempre secondo la Coldiretti ai “ai danni materiali si somma una vera strage che fa salire a piu’ di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo che hanno fatto crollare le stalle con la perdita di animali tra le macerie e provocato stress da freddo e paura con aborti ed anche il dimezzamento della produzione di latte”. 

L’associazione stima che al momento solo il “15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse”. In particolare a 5 mesi dalle prime scosse di terremoto, denuncia la Coldiretti, “sono state montate solo 77 delle 635 stalle mobili previste, appena il 12 per cento, con la percentuale di realizzazione che però scende addirittura nelle Marche allo 0,5 per cento delle strutture completate”.

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