Matteo Salvini non lascia, anzi raddoppia: e l’argomento è ancora Papa Francesco e la dura polemica consumatasi a Pontida durante la tre giorni dell’orgoglio Padano. Intervistato da Radio Padania, Il leader della Lega non solo ha ribadito la sua preferenza per Benedetto XVI sullo scabroso tema dei migranti: ma ha replicato a muso duro a un ruvido fondo di Marco Tarquinio nel quale il direttore di Avvenire, prendendo lo spunto dalla maglietta pro-Ratzinger dei Giovani Padani indossata da Salvini al raduno Lumbard e dalle successive parole pronunciate dal segretario federale del Carroccio, ci era andato giù pesantissimo invitandolo a tenere “giù le mani dai Papi” . “
La pretesa di giocare 'politicamente' con i Papi, mettendoli propagandisticamente gli uni contro gli altri e facendo addirittura la caricatura del loro magistero - aveva scritto Tarquinio -, non può lasciare indifferenti e impedisce di lasciar correre questa doppia ignoranza e questa mistificazione”. Che poi gelidamente aveva aggiunto: "La faccia finita di mettersi addosso i Papi e di mettere loro mani e parole addosso. Non si va così in paradiso, neppure nel paradiso degli ignoranti e tantomeno in quello, solo elettorale, dei politici".
E la reazione non si è fatta attendere: “Il mio Papa – ha rimarcato Salvini - resta ancora Benedetto XVI. Anche perché ricordo le parole di Ratzinger alla giornata dei migranti 2012: prima del diritto di emigrare va riaffermato il diritto a non migrare. Magari il direttore di Avvenire se l'è dimenticato. La storia poi ci dirà perché Benedetto ha lasciato. Andrà in Paradiso Papa Benedetto? Lo stesso ha detto il Dalai Lama, ma non andrà in Paradiso neanche lui: non come il direttore di Avvenire che sembra avere ricevuto una delega dal buon Dio per la scelta di potrà andarci e chi no”. La querelle sembra destinata a continuare ancora a lungo.