Negli ultimi giorni emerge con sempre maggiore evidenza, anche attraverso la stampa, una diffusa condizione di sofferenza della sanità privata accreditata e degli enti convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale e Nazionale.
Una situazione che si manifesta in contesti e territori diversi, ma che sembra avere una radice comune nelle criticità strutturali del modello di finanziamento, oggi sempre più distante dai costi reali dell’assistenza e del lavoro sanitario.
A San Giovanni Rotondo, presso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di Padre Pio, struttura classificata e IRCCS di riferimento, il personale medico, infermieristico e sanitario ha espresso un forte disagio di fronte all’ipotesi di un cambio del contratto collettivo nazionale, con timori legati alla tenuta dei diritti e delle tutele.
A Campobasso, nella clinica ex Cattolica, si registrano difficoltà nel pagamento delle retribuzioni.
Analoghe criticità attraversano i centri di riabilitazione ex art. 26 della legge 833 del 1978, che lamentano tariffe ferme o non adeguate all’aumento dei costi, così come altre cliniche accreditate che in questi giorni annunciano riorganizzazioni ed esuberi.
Si tratta di realtà diverse, ma accomunate dal fatto di svolgere funzioni pubbliche essenziali, garantendo assistenza, continuità delle cure e, in alcuni casi, attività di ricerca di alto livello, in un contesto di risorse economiche spesso non adeguate a sostenere:
• l’aumento del costo del personale;
• l’innovazione tecnologica;
• la crescente complessità clinica;
• i bisogni di salute della popolazione.
Riteniamo che il necessario riequilibrio economico del sistema non possa essere ricercato attraverso il peggioramento delle condizioni di lavoro, il mancato rinnovo o il cambio dei contratti collettivi, i ritardi nelle retribuzioni o la riduzione degli organici. Il lavoro sanitario rappresenta una risorsa fondamentale e va tutelato come tale.
Per queste ragioni, rivolgiamo alle Istituzioni regionali e nazionali un invito ad aprire un confronto pubblico, serio e costruttivo, che affronti in modo organico:
• l’adeguamento delle tariffe DRG;
• la revisione delle rette della riabilitazione ex art. 26;
• il finanziamento della ricerca negli IRCCS;
• il rapporto tra sostenibilità economica, qualità delle cure e qualità del lavoro.
Difendere i lavoratori della sanità accreditata e convenzionata significa tutelare il diritto alla salute dei cittadini e la tenuta complessiva del Servizio Sanitario Nazionale. In prossimità delle festività natalizie, desideriamo infine esprimere solidarietà a tutte le operatrici e a tutti gli operatori della salute, che continuano a prendersi cura delle persone più fragili con professionalità e dedizione, anche in contesti di crescente incertezza.
Con rispetto istituzionale
Daniele Leone Delegato RSA FP CGIL Centro di cura accreditato e convenzionato con il Servizio Sanitario Regionale